LA RIVOLUZIONE DELLE SMART CITY

Masdar city
Masdar city

Ecco la città contemporanea, simbolo di modernità, dinamismo e trasformismo; pare essere una reminiscenza della futuristica e bocconiana "città che sale" eppure è la stessa creatura "invadente", pragmatica che allarga sempre più i suoi confini, che assorbe nuovi insediamenti industriali e abitativi. È la città dei cantieri, della trasformazione, ma anche dell'innovazione. Un innovazione sempre più diversificata, perché non tutte le città sono uguali. Ci sono città d'arte, universitarie, sacre; ci sono città capitali, militari, finanziarie.

Nell'ambito delle funzioni produttive troviamo città industriali, minerarie, pioniere, tecnopoli come Silicon Valley e poi ancora città portuali, città gateway o del commercio internazionale come Shangay, città mercato, turistiche e infine troviamo le grandi metropoli e le città globali. Città che si presentano, sempre più spesso, come mosaici etnici, culturali, sociali, economici e politici ramificati e stratificati. Negli ultimi anni, di fronte alla complessità delle moderne urbs, la Commissione Europea ha prestato una particolare attenzione al tema della città intelligente, come modello di crescita dell'economia della conoscenza, dell'inclusione sociale, del turismo e della cultura.

SMART è la parola d'ordine.

 

COS'È LA SMART CITY

La città SMART è una humane city, è un luogo dove le persone (tutte le persone) possono interagire, in modo più efficiente, tra loro e con l'ambiente grazie alla tecnologia.  Un luogo nel quale il livello di qualità della vita è elevato, dove gli spazi urbani aiutano a realizzare i progetti, a muoversi in maniera agevole, risparmiando tempo; è uno spazio urbano creativo e stimolante che utilizza le tecnologie più innovative, la pianificazione strategica e percorsi partecipati.

 

Quattro sono i principali fattori che hanno determinato la nascita delle smart city:

  1. la rivoluzione urbana
  2. una consapevolezza ecologica condivisa
  3. l'informazione intelligente
  4. la rivoluzione digitale.
Se fino a qualche anno fa si parlava di città digitali (la cui natura era legata principalmente alla tecnologia informatica) oggi la rivoluzione urbana richiede uno sforzo maggiore nel creare un ambiente  nel quale vivibilità e benessere sono alla portata di tutti.
Curitiba city
Curitiba city

NECESSITÀ PER CREARE UNA CITTÀ INTELLIGENTE

Sicuramente la gestione ottimizzata delle risorse energetiche e del trasporto, permettendo così che le aree urbane siano sempre più efficienti, riducendo le emissioni di carbonio, i rifiuti, l'inquinamento e la congestione. Non è un caso che esse mirino ad essere eco-city, green city. Le nuove tecnologie cablate e senza filo si combinano ad apparati terminali, servizi e applicazioni di avanguardia, al fine di semplificare e migliorare la vita dei cittadini e delle imprese, nelle abitazioni, negli uffici e nei luoghi pubblici. Altro aspetto fondamentale è la maggiore efficienza energetica, derivante dall'adozione di tecnologie smart grid nella distribuzione di energia, ma anche dalla progettazione di edifici a basso impatto per quanto riguarda le esigenze di riscaldamento e climatizzazione.

Sforzi notevoli (economici, politici, logistici e non solo) sono necessari per concretizzare quanto detto, soprattutto se si comprendono le evidenti difficoltà relative all'integrazione, condivisione e fruizione di dati e servizi scambiati da una molteplicità di attori sia pubblici, sia privati.

 

NEL MONDO, IN EUROPA, IN ITALIA.

A livello mondiale le Smart City nascono per i motivi più svariati, talvolta sono create ex novo, come Masdar City, la città a zero emissioni che sta sorgendo a 15 km da Dubai, o la cinese Caofeidian, una eco city del terzo millennio, progettata dall'architetto italiano Pierpaolo Maggiora. Talvolta nascono dopo attente e pianificate politiche di riqualificazione e risanamento: Curitiba, capitale dello stato del Paranà si occupa (sorprendentemente) di sostenibilità già a partire dagli anni Settanta.

Tra i progetti europei più interessanti, che vede protagonista la IBM, c'è l'irlandese Smarter Cities Technology Center a Dublino, che ha l'obiettivo di trasformare la città nella prima capitale europea intelligente. E poi ancora Amsterdam, Stoccolma; mentre in Italia (seppur in ritardo rispetto ad altri Paesi europei) esemplari i casi di Trento, Ancona, Perugia, Parma, Genova, e molto stanno proliferando. 

Le statistiche prevedono che, per il 2050, la percentuale della popolazione cittadina salirà al 70% (e pensare che solo nell'Ottocento era del 3%). Forse per scelta oppure per necessità l'uomo contemporaneo e l'uomo del domani sceglieranno sempre di più la città come luogo in cui vivere, spostarsi, produrre, consumare, divertirsi, relazionarsi con il prossimo.

 

Ma una città intelligente richiede sempre più un uomo intelligente. Dallo stile di vita altrettanto smart.

Tanto bello quanto impossibile? Per convincervi che non si tratta di un utopia fate un viaggio ad Aarhus (seconda città più popolosa della Danimarca) detta "la più piccola grande città del mondo": una smart city che lascia senza fiato!

 

RISORSE UTILI

Smart City Festival

Milano smart

Focus Lab

 

A cura di Simona Negrini


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