Già le immagino le nove muse protettrici delle arti e delle scienze, figlie di Zeus, sedute davanti al loro pc, a navigare nelle piazze virtuali del web alla ricerca di qualche bizzarra curiosità, solo un click le separa dal Museo dell'oro di Bogotá o dal Moma di New York. Con una rete wireless in qualsiasi istante possono scegliere di ammirare la Zattera della Medusa di Gericault o manipolare futuribili immagini in 3D in un laboratorio di scienze della Terra.
Il World Wide Web ha conquistato le Istituzioni Museali e i grandi espositori mondiali. Quadri, disegni, diagrammi, fotografie, video, siti archeologici, ambienti architettonici, parchi zoologici e giardini botanici diventano pubblicamente accessibili mediante la rete Internet. Si parte quindi da una stimolante interfaccia grafico-visuale per poi approdare ad una struttura multimediale ed interattiva che ripropone una ricostruzione e ri-contestualizzazione del bene culturale, cosicché lo studente, così come il visitatore della domenica, vengano coinvolti dal punto di vista percettivo, concettuale ed emozionale. Visitatori come creatori e ricettori al tempo stesso di contenuti, significati e stimoli multisensoriali.
Sempre più numerosi sono i musei di tutto il mondo, in ogni ambito disciplinare, che si sono dotati di siti web che, nella gran parte dei casi, costituiscono una rappresentazione digitale del museo reale, in quanto strumento promozionale delle più tradizionali necessità didattico-espositive. Molto più rari sono invece svincolati da istituzioni museali reali, nei quali il concetto di "virtualità" è assoluto; qui collezioni, mostre temporanee, permanenti, laboratori e percorsi tematici e didattici sono totalmente simulati.
Il museo virtuale, museo online o net virtual museum, la cui definizione anche se solo tecnico-descrittiva, viene da Jamie McKenzie è l'emanazione di un luogo espositivo, di una musealizzazione virtuale che mette in rete contesti, opere o reperti disseminati nello spazio e nel tempo. È un Museo Diffuso che fa uscire dalle teche dei musei gli oggetti del passato offrendo una narrazione degli eventi storici con effetti spettacolari. Nel campo dell'Arte, basti pensare alla collezione di quadri celebri del WebMuseum, che ha filiali sparse nelle Università di una ventina di paesi e conta più di 20.000 visite alla settimana, all' Art.net che presenta esposizioni di giovani artisti, anche sconosciuti, oppure ad Artchive, l'archivio d'arte più ricco della rete, gestito dall'università del Texas, che include più di 2.300 scansioni di ottima qualità di oltre 230 artisti.
Stando seduti su una panchina c'è poi anche la possibilità di fare visite panoramiche, virtuali e in 3D in giro per il mondo, tra grattacieli, ponti, cattedrali e castelli. Per chi poi ha sempre sognato di volare, le sorprese non hanno fine, si può effettuare un vero e proprio viaggio tridimensionale in ogni parte del pianeta, zoomando su qualsiasi particolare e creando album personalizzati.
E pensare che fino a qualche anni fa le uniche zoomate erano quelle del cannocchiale o della macchina fotografica, magari per vedere l'altra riva del lago o animali esotici durante un safari, e gli album erano "personalizzati" proprio perché affollati di amici, parenti e qualche sconosciuto.
Si è vero, grazie alla tecnologia l'uomo ha raggiunto l'onniscienza e l'onnipresenza, ma è solo nella realtà, quella vera e tangibile, che si possono percepire
emozioni e sensazioni pure, come sentire l'odore stantio di una vecchia quadreria, osservare in controluce il colore che si fa materia o sfiorare la fredda pietra di un monolite.
Per percepire la grandezza e coglierne la vera essenza.
A cura di Simona Negrini
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