ELENA SALMISTRARO design

Linee fluide e morbide richiamano al mondo marino, total white in superficie, idee pazze per arredare. Queste sono solo alcune delle peculiarità di Elena Salmistraro. Fashion e Product designer, presta attenzione al mondo dell’ECOsostenibilità progettando e realizzando prodotti caratterizzati dall’uso di materiali poveri o ecologici quali carta, cartone, Jacroki e caramica. Ha di recente esposto i suoi lavori al Salone del Mobile e in svariate sedi espositive durante il Fuori Salone 2011 in Milano. L’abbiamo incontrata in un intervista esclusiva.

 

1. Hai partecipato al Fuori Salone esponendo le tue creazioni al Nhow Hotel, in via Tortona 35, in corso Genova 22 presso l'ottica Saccani e all'interno della prestigiosa Fabbrica del Vapore di Milano. Quali opere hai portato con te in quest'avventura?

Quest’anno è stato molto proficuo per me, quindi ho cercato di dividere i miei lavori in più esposizioni, in base alle loro caratteristiche ed ai progetti che sto portando avanti.Ho esposto al Nhow Hotel il pouf in ecopelle “Faust”, un pezzo che appartiene alla linea dei “Design monsters” creato per la “alla’s”, un marchio da me creato per produrre e vendere le creazioni a me più vicine, frutto della mia immaginazione più sfrenata.

Tutto quello che invece riguarda il mio lavoro con la ceramica e gli origami è stato esposto presso l’Ottica Saccani.

Mi piaceva l’idea di allestire/arredare uno spazio con i miei oggetti.

Alla Fabbrica del Vapore invece sono stati esposti i miei lavori più “importanti”, una linea di pouf creati in collaborazione con l’architetto Angelo Stoli, con il quale ho fondato nel 2009 Alko_Studio, realizzati per Rivaviva, che prossimamente entreranno in produzione.

 

2. I complementi d'arredo con i quali hai partecipato al Salone del Mobile 2011 sono dei divertenti mostri ecologici realizzati con scarti da riciclo. Come nasce e si concretizza l'idea?

Ho sempre disegnato fumetti con i miei personaggi, cosi ho deciso un giorno di dargli vita, di farli diventare reali, utilizzando degli scarti di tessuto che avevo in casa. Da quel giorno sono andata in giro a caccia di tutto quello che gli altri considerano superfluo, e cosi senza neanche rendermene conto sono nati i mostri che si oppongono agli sprechi. Sono realizzati a mano con scarti di pannolenci e imbottiti con ovatta, materiali che tutti abbiamo in casa, ma che pochi riescono a vedere. 

 

3. Quali reazioni hai riscontrato nel pubblico?

Sono rimasta piacevolmente sorpresa dall’effetto che i miei mostriciattoli, e i miei progetti in genere, hanno suscitato tra il pubblico. Quest’anno dopo “Fa la cosa giusta” e il “Salone del Mobile” ho ricevuto numerose richieste, sia per quanto riguarda le collaborazioni che per i mostri, e credo che nei prossimi mesi cercherò di ampliare ed arricchire le mie produzioni, ma soprattutto aumentare i quantitativi della produzione, cosi da riuscire a soddisfare tutti.

 

4. Sappiamo bene che ti occupi anche di fashion creando insoliti accessori moda caratterizzati da architetture geometriche e materiali curiosi come la carta. Abbiamo avuto modo di apprezzare alcune tue creazioni durante l'esposizione a EcoPink. Una nuova realtà eco, rispettosa dell'ambiente circostante e altamente innovativa, è questo il concetto che intendi comunicare?

Si direi di si, io sono molto attenta all’aspetto dell’ecologia, penso sia una questione di convivenza. Preferisco utilizzare materiali di scarto quando posso, senza diventare una maniaca e rischiare di cadere nel banale e scontato. Credo che anche con degli scarti, se si ha la giusta dose di fantasia, si possa creare qualcosa di bello ed innovativo, ed io sono in continua ricerca.

 

5. Il bianco è il colore predominante in molte tue creazioni. Cosa simboleggia il tono neutro?

Io amo tutti quei colori che non risultino ingombranti, che creino un’atmosfera poetica, anche fredda a volte, che diano un tocco di classe e di design, senza però dare troppo nell’occhio, predominare sul resto. Il bianco è un colore candido, luminoso, neutro, ed inoltre contiene al suo interno tutti i colori, una sorta di “meltin pot”. Per i miei mostri invece ho volutamente scelto colori accesi, quasi a rappresentarne l’anima. Ho separato in modo consapevole le mie linee di lavoro, perché fossero ben distinguibili.

 

6. Linee fluide e volumi forse derivanti da un profondo studio del mondo sottomarino. Il tutto reinterpretato a tuo gusto e in chiave contemporanea. Raccontaci la filosofia che regna nella tua creatività.

Spesso, anzi quasi sempre, mi ispiro all’ecosistema naturale, amo prendere spunto dalle forme che ci regala la natura, sono bellissime, complesse nella loro semplicità, e poi anche noi facciamo parte di questo grande disegno, credo ci appartengano. Utilizzo per i miei prodotti colori poetici, delicati, forme fluide o spigolose, ma che ricordino appunto la natura che ci circonda, che diventino parte di essa, non amo molto l’artificio. I giochi di volume e gli accostamenti contrastanti di colori delicati, sono parte del mio stile, della mia identità.

 

7. Progetti per il futuro?

Per il futuro ho già numerosi progetti in cantiere, credo che sposterò la mia attenzione sulla produzione industriale vera e propria, senza ovviamente trascurare quell’aspetto artigianale del design che tanto mi affascina. Mi vorrei occupare di complementi d’arredo dalle grandi dimensioni, crescere di scala. Presto ci saranno delle novità, non voglio anticipare niente per adesso.

 

Trovate Elena Salmistraro su www.elenasalmistraro.com

 

 

A cura di Serena Ciarcià


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