Il feltro è un'arte arcaica: è difficile persino risalire alla sua nascita, di sicuro ha segnato il passaggio dalle pelli animali al primo tessuto utilizzato dall'uomo per coprirsi. Nel corso dei secoli è arrivato a noi arricchito da lavorazioni in cotone, seta e lino. Guardando il pelo alla lente si nota che la sua struttura è composta da squame. Per questo motivo una volta messo a bagno con acqua basica o acida, le squame si gonfiano e si aprono. Impastando, premendo, pressando si ottiene una saldatura naturale e quando il feltro asciuga le squame si richiudono saldandosi fra di loro regalando un tessuto altamente resistente e impermeabile.
1. INIZIO
Per realizzare un campione poniamo sul tavolo di lavoro la plastica con sopra la stuoia, su questo piano pronto si posa il materiale da infeltrire in tre/quattro strati; ogni strato deve avere le fibre rivolte in un senso diverso alternato in modo da favorire la solidità dal feltro finito.
2. GLI STRATI
Per formare i vari strati bisogna separare a mano (NON con le forbici) le fibre e disporle nel verso giusto per ogni strato. Come decorazioni si possono usare sia fibre di colori diversi che di consistenza diversa (ad esempio seta) o altre cose.
3. BAGNO E MASSAGGIO DELLE FIBRE
Dopo aver disposto le fibre sul piano di lavoro si comincia a bagnare il tutto con acqua saponata piano piano con le mani e/o con l’aiuto di una spugna; bisogna stare attenti a bagnare senza spostare le fibre o le decorazioni in modo da non formare buchi. Una volta bagnato bisogna massaggiarlo delicatamente con movimenti circolari, senza esercitare pressione e sempre stando molto attenti a non formare buchi privi di fibre. Questa è la fase più delicata che deve essere eseguita senza fretta proprio per il rischio di formare buchi ed irregolarità che rovinerebbero il nostro pezzo.
4. INFELTRATURA
Quando comincia l’infeltratura la lana comincia a restringersi ed il restringimento definitivo si avrà poi con la successiva fase della follatura. Quando un lato del pezzo è infeltrito voltatelo e lavorate sull’altro lato ancora nello stesso modo. Man mano che il pezzo diventa più solido e che le fibre si uniscono potrete aumentare la pressione per completare la prima fase dell’infeltratura.
5. FOLLATURA
Quando il tessuto è solido e non rischia più di sfilacciarsi o dividersi potete passare alla fase successiva. La follatura è un procedimento semplice ma che deve essere eseguito con una certa energia. E’ sufficiente avvolgere il pezzo infeltrito nella plastica a bolle o nella stuoia e quando è ben arrotolato fare pressione uniforme sul tubo formatosi e continuare a lavorare. E’ importante cercare di fare pressione in modo uniforme per evitare le irregolarità.
6. RISCIACQUO E ASCIUGATURA.
Terminata questa fase si procede al risciacquo dal sapone e nell’ultimo risciacquo è bene aggiungere un pò di aceto di mele che aiuta ulteriormente l’infeltratura. Per l’asciugatura porre il pezzo su un piano e lasciare asciugare lontano dal sole diretto.
Feltrare significa anche dare libero spazio all'istinto, poiché l'elemento essenziale per la creazione artistica non sono le tecniche, ma l'individuo con il suo carattere e la sua umanità. In questi ultimi anni si è visto un crescente interesse per questa materia così versatile; molti creativi l’hanno declinata nelle maniere più originali. Si sono viste borse cinte, gioielli, scatole, complementi d’arredo, addirittura vestiti e cappotti; qualcuno ci ha costruito mobili e naturalmente tappeti ed arazzi. La fantasia si libera attraverso questo materiale resistente morbido e adatto all’inserimento di decorazioni diverse.
A cura di Susanna Cati
LEGGI ANCHE:
Scrivi commento