LA PAPER CRAFT DI YELLOW PAPERMAN

Yellow Paperman
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C’è un artista in Puglia che porta creatività nelle installazione per il retail e che produce complessi manufatti home decor interamente realizzati con l’ausilio della carta. La paper art racchiude in sé moltissime tecniche di lavorazione ed è un movimento che diventa sempre più vivace.

Abbiamo intervistato Gianluca de Pinto, alias Yellow Paperman, per conoscere il suo percorso, quali sono le fasi di lavorazione e cosa consiglia a chi volesse avere un primo approccio con il mondo della carta. Ci ha raccontato le tecniche, le fasi di lavorazione, il suo lavoro in bottega, le carte e gli strumenti utilizzati, i segreti da applicare e i libri da leggere per un primo approccio alla paper-art.

 

 

1. Quando ti sei avvicinato alla paper art?

Da piccolo ero letteralmente ossessionato da come  fossero realizzati i miei giocattoli; questa curiosità e la volontà di riprodurli, ricostruendoli come io volevo che fossero, mi hanno spinto a giocare con materiali semplici, quelli che potevo recuperare in casa e in particolar modo carte colorate, cartoncini, fogli di giornale, scatole e scatoloni.

Crescendo il mio amore per questi materiali è aumentato ed è aumento anche il desiderio di capire cosa si potesse fare con la carta e fin dove potessi spingermi nel manipolarla; ciò mi ha indirizzato, in un primo momento, alla scoperta degli origami e gradualmente ad approfondire tecniche più elaborate che permettessero una maggiore “creatività “: da quelle più semplici come il collage, a quelle più complesse di intaglio e piegatura, Kirigami, pop-up, parercut, ecc.

 

2. Sei stato a bottega per imparare i mestieri della ceramica e del legno. Cosa ti resta di quell'esperienza?

Ho rivalutato le tecniche tradizionali e tipiche della mia terra come la lavorazione dei fiori di carta e la cartapesta, tecnica regina nel mondo artigianale pugliese insieme alla terracotta. Ho cominciato quindi a frequentare le piccole botteghe per sperimentare più materiali possibili, dal legno al vetro passando per la ceramica. Nelle botteghe degli artigiani più anziani ho appreso i procedimenti (e i segreti) di lavorazione ma soprattutto l’amore per ciò che si crea, l’approfondita conoscenza delle potenzialità tecniche ed espressive dei materiali, la costanza e la pazienza nella lavorazione, l’attenzione scrupolosa nella cura dei particolari, la continua ricerca di perfezione e la volontà di superare sempre i risultati raggiunti.

In altre parole ho imparato a non accontentarmi mai di ciò che realizzo ma a cercare di realizzare cose sempre più complesse e sempre più belle sotto il profilo estetico e tecnico e tutto ciò guida e accompagna il mio lavoro quotidiano.

 

Yellow Paperman
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3. La paper art ospita svariate tecniche, dalla quilled paper ai pop up, fino al cutting. Quale tecnica utilizzi nei tuoi lavori?

Nei miei lavori con la carta cerco di utilizzare tutte le tecniche di paper-art, fatta eccezione per il quilling che non prediligo, ma sempre in funzione di ciò che voglio creare. Fra tutte l’intaglio (papercut) è quella che utilizzo più spesso.

Considero la carta un materiale eccezionale per creare opere tridimensionali di medie e grandi dimensioni, opere che possano essere una via di mezzo tra la pittura per la ricerca cromatica e la scultura per la volumetria.

 

4. Quali sono le fasi di lavorazione? Procedi per fasi?

Nella lavorazione procedo generalmente per fasi, scomponendo il bozzetto per livelli di sovrapposizione, strutturando e articolando gli elementi delle mie composizioni in base agli effetti chiaroscurali creati dall’incidenza della luce sui diversi spessori delle carte e dei cartoncini e in base agli effetti cromatici ottenuti dagli accostamenti delle diverse nuances utilizzate.

 

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5. Quale carta utilizzi? Ci sono grane e grammature da preferire?

Utilizzo grammature dai 170 fino ai 350 g/mq., ovviamente in relazione alle dimensioni e alla complessità del soggetto da realizzare. In generale per le composizioni tridimensionali utilizzo carte e cartoncini di grammatura dai 220 ai 300 g/mq (Fabriano, Favini e Cansnson) mentre per le illustrazioni dai 170 ai 220g/mq.

 

6. Quali strumenti e materiali consigli a chi comincia oggi da autodidatta?

Per chi vuole provare a cimentarsi è indispensabile innanzitutto munirsi di un ottimo bisturi e un cutter robusto; è opportuno cominciare a esercitarsi nella “pulizia del taglio” ovvero nella resa di tagli netti e continui che seguano precisamente il tracciato del disegno. Bisogna imparare a maneggiare con disinvoltura gli strumenti di taglio, abituando la mano a incidere senza sforzo (in particolare i tracciati tondi e quelli sinuosi) e a calibrar la pressione da esercitare in relazione allo spessore da tagliare. Il segreto sta nel coordinare una delicata scioltezza dei movimenti della mano con la giusta pressione di incisione in relazione agli spessori da tagliare.

È fondamentale riuscire a trasformare un’immagine bidimensionale (il disegno) in una immagine strutturata su a livelli sovrapposti e modulata da spessori millimetrici diversi. Per questo, all’inizio, è importante ideare ed elaborare composizioni semplici con poche sovrapposizioni o, per quanto riguarda l’intaglio, con disegni grandi e poco dettagliati.

È necessario allenare la pazienza perché la paperart richiede tanta calma e tempi di lavorazione lunghi. Soprattutto bisogna abituarsi a maneggiare con estrema attenzione il materiale che si utilizza perché la sua bellezza è proprio nella sua delicatezza e l’abilità di un bravo paper artist sta tutta nel riuscire a sfidare i limiti della sua fragilità!

 

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7. Quale il libro consigli?

Esistono diverse pubblicazioni che possano favorire un primo approccio con quest’arte, tra le tante consiglierei Paper Engineer di Keith Finch, Cut and fold paper textures: techniques for surface design di Paul Jackson e soprattutto Interazione del colore di Josef Albers, un testo quest’ultimo che pur essendo concepito come studio del colore per fini grafici si avvale di un metodo fondato sull’uso di carte colorate che permette quindi di approfondire e sperimentare gli effetti cromatici anche nella paper-art.

 


8. Quanto è importante l'impostazione del colore nei tuoi lavori?

L’uso del colore è un aspetto essenziale nei miei lavori, sia dal punto di vista pratico e tecnico sia dal punto di vista storico e teorico, soprattutto dopo la laurea in Storia dell’Arte in quanto mi sono specializzato nell’uso del colore.

 

9. Dove possiamo trovarti?

Oggi ho un mio laboratorio dove affianco ai lavori di paperart quelli di decorazione e di scenografia; lavori che grazie a Instagram e Facebook riesco a far conoscere a tanta gente.

 

a cura di Serena Ciarcià


IL MANUALE PER L'ARTIGIANO ONLINE



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